La ricerca dell'Università di Parma conferma la propensione del farmacista ad appropriarsi e attuare strategie di marketing per fronteggiare il nuovo contesto competitivo: cross-category, frequenza di acquisto, scontrino medio, fidelity card sono le parole chiave del futuro
 
"L'indagine mostra come la farmacia si stia trasformando in un'impresa market oriented" ha spiegato Maria Grazia Cardinali, responsabile dell'Adem Lab dell'Università degli Studi di Parma, presentando i risultati dell'indagine realizzata con il contributo di Pfizer che ha coinvolto 100 farmacisti su tutto il territorio nazionale.

Il 92% degli intervistati pratica attività di marketing verso la clientela, o in maniera occasionale o in forma più consolidata (52%). L'attenzione delle attività di marketing si concentra per ovvi motivi regolatori su farmaci OTC e dermocosmesi; frequenti gli eventi realizzati all'interno della farmacia (70%), l'offerta di servizi gratuiti (60%) e la promozione di carte sconti per tutti i clienti (35%).

Determinanti, nel supportare le attività di marketing relazionale della farmacia, web (45%, in particolare per le medie e le grandi), rivista della farmacia (45%), raccolte punti (41%) e SMS (41%).
 
La ricerca evidenzia quanto le farmacie cerchino di reagire al contesto competitivo e alle nuove sfide (67%), che spesso tuttavia non riescono a prevedere per tempo: ancora oggi il farmacista deficita di una visione evoluta nella segmentazione della clientela e nella conseguente offerta più mirata.

L'utilizzo di strategie di collaborative CRM, supportate dalla raccolta di informazioni sugli acquisti delle carte fedeltà, potrebbe risultare determinante nel garantire l'efficienza economica della farmacia, grazie alla razionalizzazione dell'assortimento e al miglioramento della comunicazione e dell'efficacia promozionale.