Apple iPad

L'estate è stata accompagnata da una martellante campagna stampa da parte dei maggiori quotidiani nazionali a favore dell'iPad: molti editori vedono nel nuovo device di Apple ed, in particolare, nella possibilità di associare dei micro pagamenti a dei contenuti, una possibile soluzione alla decrescita inesorabile del mercato pubblicitario sui media cartacei.

Apple, grazie alle sue brillanti strategie di marketing (tra cui il contingentamento per alimentare la domanda) e ad una attenzione olistica alla customer experience, riesce quasi sempre a tramutare l'esperienza di utilizzo di un proprio dispositivo in una intensa emozione.

Tuttavia dal punto di vista prettamente tecnologico non si possono trascuare i limiti dell'iPad che, rispetto ad altri device analoghi, presenta sostanziali differenze unicamente nell'interfaccia tattile e nella sorprendente risoluzione dello schermo (132 dpi verso i 72 strandard). Non trascurabili inoltre le limitazioni al dialogo tra la piattaforma Apple e altri dispositivi (scambiare file tra un iPad ed un PC è tutt'altro che semplice).

Di grande attualità nel farmaceutico è l'interrogativo sulla nuova tecnologia dell'iPad come beneficio alle attività di informazione medico scientifica. Rispetto ai Tablet-PC, utilizzati già oggi con successo in Italia da informatori di linee specialistiche e da RAM/KAM, l'iPad offre sostanzialmente due benefici:

  • Resa video di alta qualità, ottimale per illustrare meccanismi di azione di molecole o tecniche chirurgiche;
  • Emozionalità, l'inavvicinabile oggetto del desiderio di molti si accompagna con un'aura di modernità/novità che, almeno nel breve periodo, assicura una maggiore incisività alla visita.
La sensazione che queste caratteristiche non rappresentino di per sé un drammatico vantaggio competitivo in diversi frangenti, sembra tuttavia frenarne la diffusione.

Inoltre la potenzialità maggiore di iPad e Tablet-PC, l'interattività, sembra ancora destinata a rimanere poco valorizzata: pochi informatori sono preparati a sostenere visite con un contenuto che può avere un profilo narrativo che si modifica in base alle interazioni con il medico (e soprattutto in base ai suoi interessi) e pochi profili di marketing riescono ad ideare e strutturare dei contenuti scientifici che possono essere riaggregati in una pluralità di modalità in relazione al profilo del destinatario finale.

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