Il sistema di determinazione dei prezzi dei farmaci, in vigore in Gran Bretagna negli ultimi 50 anni, è regolato dal Pharmaceutical Price Regulatory Scheme (PPRS).
Le principali finalità del PPRS - come è ovvio che dichiari il legislatore - sono quelle di garantire al servizio sanitario britannico (NHS - National Health Service) farmaci sicuri ed efficaci ad un costo ragionevole, nonché di promuovere una forte industria farmaceutica capace di generare profitti ma anche di sviluppare farmaci innovativi.
Il 20 febbraio di quest'anno l'OFT (Office of Fair Trading), l'autorità indipendente che regola la competizione e tutela i consumatori, ha raccomandato al governo britannico una radicale riforma del PPRS per assicurare un maggiore potere d'acquisto del budget farmaceutico del NHS, e favorire la concentrazione degli investimenti sulle molecole che abbiano dimostrato maggiori benefici per i pazienti.
I punti chiave della riforma
Secondo l'OFT il PPRS, nella sua attuale formula, non è in grado di incentivare abbastanza l'innovazione in campo farmaceutico, né la ricerca di farmaci necessari per le patologie orfane.
La riforma proposta dovrebbe liberare 500 milioni di sterline, dalla spesa complessiva per i farmaci di marca che raggiunge 8 miliardi di sterline, consentendo così l'accesso dei pazienti a cure che altrimenti sarebbero precluse.
La proposta, da introdurre non prima del 2010, prevede due livelli di intervento successivi. Come primo passo l'OFT suggerisce una revisione dei farmaci, al momento della registrazione, in termini di costo-efficacia valutata con l'indice QALYs (quality-adjusted life years). Intendendo con questo ridiscutere il prezzo di quei medicinali che comportino uno scarso guadagno in QALYs.
In seguito si dovrebbe procedere alla rinegoziazione dei prezzi di una intera classe farmacologica, ogni volta che scade il brevetto della molecola capostipite di quella classe.
Queste revisioni, il cui importo è stimato in circa 6 milioni di sterline/anno, dovrebbero essere effettuate dalle istituzioni già operative in questo ambito, come il NICE (National Institute for health and Clinical Excellence) e lo SMC (Scottish Medicines Consortium).
Le obiezioni dell'industria
Se l'obiettivo dell'OFT è unicamente quello di massimizzare la resa, in termini di salute pubblica, del budget disponibile, ciò potrebbe riflettersi negativamente sulla stabilità e gli investimenti in ricerca e sviluppo. Questa la prima critica mossa dall'Association of the british pharmaceutical industry, che però suscita una contro-questione: il budget farmaceutico del NHS, già duramente ristretto, dovrebbe accollarsi anche questo onere?
Tra l'altro ci sono altre strade per supportare la ricerca: il mantenimento di una solida base scientifica all'interno delle università e le misure di supporto allo sviluppo dei farmaci.
Pro e contro
Attualmente, il produttore di un nuovo farmaco sottopone le evidenze cliniche e un prezzo fisso al NHS: se il ""pacchetto"" non soddisfa i requisiti di un costo-efficacia accettabile, il produttore riceve una risposta negativa, oppure la richiesta di individuare un sottogruppo di pazienti in cui il medicinale risulti costo-efficace.
La riforma, invece, dovrebbe dare maggiore flessibilità di risposta al NHS. Infatti, se anche il prezzo diventa negoziabile, la prospettiva è che saranno disponibili più nuovi farmaci.
Però le aziende potrebbero valutare i propri farmaci ai limiti superiori del prezzo atteso, con la conseguenza che il NHS si troverebbe a pagare di più per i QALYs che ora ottiene a buon mercato.
Inoltre, i farmaci normalmente non sponsorizzati sulla base di valutazioni di costo-effcacia, potrebbero fare pressione proprio giocando sulla riduzione del prezzo, incrementando ancora una volta il costo dei QALYs.
Il prezzo non è tutto
Insomma i rischi non mancano e poi ci sono da risolvere almeno due questioni: la definizione di un valore di costo-efficacia considerato accettabile e la gestione dei farmaci per le malattie rare. Tuttavia altre nazioni (Svezia, Australia, Canada) hanno introdotto con successo il sistema di determinazione dei prezzi e schemi di rimborso basati sul valore ""effettivo"" del medicinale.
La riforma del PPRS, concludono gli autori, sarebbe quanto mai opportuna a condizione che il governo fornisca all'OFT raccomandazioni, dettagliate e ben argomentate, sulle quali lavorare.
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