Del Barone, l'iniziativa farà bene alle Poste Italiane

La lettera del presidente del Consiglio Silvio Berlusconi per invitare gli italiani a un consumo oculato delle medicine? ''Un'iniziativa non necessaria, che pure rispetto. E che di sicuro fara' bene soprattutto alle Poste italiane''. Questo il commento di Giuseppe del Barone, presidente della Federazione nazionale degli ordini dei medici chirurghi e odontoiatri (Fnomceo) al testo che oggi il Sole 24ore anticipa in prima pagina, e che verra' presto inviato a 16 milioni di famiglie della penisola.  ''L'iniziativa parte da un principio sbagliato - spiega Del Barone all'Adnkronos Salute - I farmaci esistono e vanno consumati quando e' necessario. E se gli italiani possono vantare un quasi primato di longevita' nel mondo sara' pure per merito del nostro Servizio sanitario nazionale, e del lavoro dei medici che, in caso di abuso di prescrizioni, vengono sanzionati''. E infatti per Del Barone ''non e' vero che gli italiani consumano troppe medicine''. Come valutare allora l'iniziativa del presidente del Consiglio italiano? ''Si tratta - prosegue il presidente della Fnomceo - di una manifestazione simpatica. Si sa - continua - che la politica e' anche folklore. E il presidente, che io conosco bene, e' certo persona simpatica''. Potrebbe essere allora un'iniziativa dettata da piu' pragmatici problemi di 'quadratura dei conti'? ''Alla base di un possibile ragionamento economicistico si nasconde un ragionamento sbagliato concettualmente. Infatti - prosegue Del Barone - sono gli anziani a consumare, in Italia, oltre il 50% dei farmaci''. ''Ma la persona anziana, e' bene chiarirlo - sottolinea - non prende troppe medicine ma molte medicine. Io stesso - aggiunge - che mi sento bene nonostante 4 by pass, un po' di diabete e qualche reumatismo, sono costretto ad assumere farmaci per cuore, coronarie, antireumatici. Ma si tratta - conclude - di farmaci che mi consentono di stare in salute''.

Falconi, non c'è l'abuso di farmaci

''I richiami a non abusare dei farmaci vanno anche bene, il problema e' che non e' affatto vero che gli italiani esagerano con i medicinali, tutt'altro''. A difesa dei presunti sprechi degli italiani, dopo l'annuncio della lettera sull'uso responsabile dei farmaci che il premier Berlusconi inviera' alle famiglie del Bel Paese, si leva la voce di Mario Falconi, segretario della Federazione italiana medici di famiglia (Fimmg).  ''Ogni anno - spiega Falconi - il consumo pro-capite di farmaci in Italia e' molto piu' basso che in altri Paesi europei quali la Germania, la Francia, l'Inghilterra, ed e' pari a un terzo del consumo pro-capite statunitense e a quello giapponese. C'e' consapevolezza della nocivita' dei farmaci sia da parte dei cittadini che dei medici. Questo dato inoltre - prosegue il segretario Fimmg - e' tanto piu' eclatante considerando che la popolazione italiana e' molto piu' anziana. Berlusconi - aggiunge Falconi - richiama spesso il tema dell'orgoglio nazionale. Dovrebbe piuttosto inviare una lettera agli italiani per complimentarsi con loro: e' un popolo che invecchia di piu' perche' si cura meglio'' conclude il segretario della Fimmg.

Fadoi, il vero problema è la compliance alla terapia non l'abuso

''Berlusconi non sa che il grande problema del medico e' di convincere il paziente che soffre di particolari patologie, anche gravi, a non interrompere l'assunzione del farmaco''. Commenta cosi' Ido Iori, presidente dei Dirigenti internisti ospedalieri (Fadoi), l'iniziativa del premier di inviare una missiva agli italiani sull'uso responsabile dei farmaci.  E aggiunge ''mi sarei aspettato una presa di posizione del ministero della Salute o di chi e' al vertice dell'Agenzia del Farmaco con l'annuncio di un piano di educazione nazionale e non una semplice lettera. Quella di Berlusconi - conclude l'esponente della Fadoi - e' una generalizzazione troppo facile specie in un Paese dove si spende pochissimo per l'educazione sanitaria. E Berlusconi pensa di cavarsela con una semplice lettera''. Iori confessa, dopo aver letto la lettera di Berlusconi, ''mi sono detto: il Premier utilizza il suo ruolo per fare una riflessione che ricalca quella delle persone non informate''.

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