Mercato italiano complessivo del farmaco in crescita nel 2015 con un +13,2% (24 miliardi di euro) rispetto all'anno precedente, trend in linea con il Mercato globale che ha chiuso con +20% superando i mille miliardi di dollari. Questo il dato complessivo fornito dall'opuscolo sulla Spesa farmaceutica 2015 diffuso da Federfarma, in cui si precisa che il risultato italiano «è stato conseguito grazie al sostanziale incremento dei consumi ospedalieri e della distribuzione per conto mentre il canale Farmacia ha segnato il passo. Nello specifico la crescita maggiore (+48%) l'ha fatta registrare la Distribuzione Diretta che rappresenta il 25,1% dei consumi totali ed il 52,4% di quelli ospedalieri, mentre il consumo interno ospedaliero (+12,8%) è apparso in linea con la crescita globale e quello della Distribuzione in Nome e per Conto (Dpc) è aumentato del 10,7%». In questo contesto, il canale Farmacia mostra una lieve crescita dello 0,7% per un saldo positivo in euro di 50 milioni, la Diretta registra in alcune regioni (Puglia, Lombardia, Liguria, Calabria e Molise/Abruzzo) incrementi superiori ai 60 punti percentuali, «mentre il Friuli Venezia Giulia è cresciuto "soltanto" del 27,7% e l'Umbria del 29%». Per la Dpc (valore di mercato 1,67 miliardi di euro) la crescita maggiore c'è stata in Sicilia (+32,2%), dove è stata attivata nel corso del 2014, seguita dal Friuli Venezia Giulia (+26%) e più distanziate dall'Emilia Romagna (+19,2%) e dal Veneto (+17,9%), mercato invariato in Liguria e Umbria. L'analisi dei segmenti del mercato in farmacia mostra come siano ancora i farmaci etici a coprire la quota maggiore sul fatturato con un'incidenza del 59,5%; la fascia A è in lieve flessione dello 0,5% mentre la classe C cresce dell'1,6%. Andamento inverso se si guardano i volumi «con i farmaci di Classe A in crescita dello 0,7% e quelli di Classe C in calo dell'1,7%». Invariato, rispetto al 2014, il mercato dell'automedicazione e dei Sop che chiudono il 2015 con +3,4% mentre guadagnano quote i «prodotti Notificati (Otc non registrati, soprattutto integratori) sia in termini di volumi che di fatturato, con un risultato «molto positivo»: +7,5% nel fatturato spinto dal +9% degli integratori, mentre i volumi sono cresciuti del 6% (integratori +7,8%). In calo invece «il segmento dei Nutrizionali con un decremento del fatturato del -4,7%, motivato dal forte calo dei prodotti dimagranti (-15,2%) e dell'infanzia (-7,8%); in ribasso del -4,9% anche i volumi con i dimagranti in calo del -13% e i dietetici dell'infanzia in calo del -7,6%.

Parafarmaceutico e Igiene e Bellezza hanno invece chiuso il 2015 in crescita, facendo segnare un incremento in termini di fatturato pari, rispettivamente, al 2,5% e al 3,2%. Alla crescita del fatturato ha corrisposto anche quella dei volumi saliti rispettivamente dello 0,7% e del 3,3%». La spesa pro-capite in Farmacia, a livello nazionale, è risultata pari a 425 euro, leggermente superiore rispetto all'anno precedente (419 euro) senza variazioni rilevanti sul territorio. La media è stata superata in Lazio, Liguria, Sardegna, (con una forte incidenza dei farmaci rimborsati) Toscana ed Umbria, mentre sotto la media si attestano «le regioni più virtuose» quali la Basilicata, con una spesa media pro-capite di 360 euro ed il Trentino Alto Adige (378 euro con l'incidenza dei farmaci rimborsati più bassa in Italia). La spesa farmaceutica convenzionata netta Ssn, prosegue il documento, ha fatto registrare una diminuzione del -1,4%, si è invertito il trend di aumento del numero delle ricette, che sono diminuite del -2,2% rispetto al 2014 e sembra al momento arrestarsi anche il calo del valore medio netto delle ricette, aumentato nel 2015 del +0,8% (lordo: +1,1%). Tale andamento è legato in parte a un aumento del numero medio di confezioni prescritte su ciascuna ricetta passato da 1,86 del 2014 a 1,9 del 2015. Nel 2015 le ricette sono state oltre 596 milioni, pari in media a 9,8 ricette per ciascun cittadino e le confezioni di medicinali erogate a carico del Ssn sono state oltre 850 milioni, sostanzialmente quante dispensate nel 2014. Ogni cittadino italiano ha ritirato in farmacia in media 14 confezioni di medicinali a carico del Ssn. «Le farmacie - scrive Federfarma - continuano a dare un rilevante contributo al contenimento della spesa, oltre che con la diffusione degli equivalenti e la fornitura gratuita di tutti i dati sui farmaci Ssn, con lo sconto per fasce di prezzo, che ha prodotto nel 2015 un risparmio di oltre 500 milioni di euro, ai quali vanno sommati 70 milioni di euro derivanti dalla quota dello 0,64% di cosiddetto pay-back, posto a carico delle farmacie a partire dal 1° marzo 2007 e sempre prorogato, volto a compensare la mancata riduzione del 5% del prezzo di una serie di medicinali».

 

Fonte: Farmacista33
Autore: Simona Zazzetta

Articoli Correlati

Da farmaci contraffatti perdite per 10 miliardi euro e 38 mila posti di lavoro

La presenza di farmaci contraffatti nel mercato Ue provoca ogni anno alle aziende farmaceutiche che agiscono nel rispetto della legge una perdita...

Rapporto biotech: 202 farmaci disponibili e 324 in sviluppo

Tra grandi medie e piccole sono 211 le aziende italiane di farmaci biotecnologici che danno lavoro a 3.816 addetti con un fatturato complessivo di...

DDL Lorenzin, audizione Fofi: sconfezionare farmaci per allestire galenici

La possibilità di sconfezionare farmaci per allestire preparazioni galeniche tagliate su misura per i pazienti l'aggiornamento del tariffario...

Biosimilari, l'approccio europeo: sicurezza nella flessibilità

Per garantire la diffusione in tempi ragionevoli di soluzioni terapeutiche innovative a costo ridotto occorre cercare un equilibrio flessibile...

comments powered by Disqus