«Se con il ddl Concorrenza il Governo vuole giustamente mettersi al passo dell'Unione Europea in tema di liberalizzazioni, mi sembra evidente che il disegno di legge non può non tenere conto anche di un aspetto della normativa italiana più volte denunciato dalla Commissione europea: il patent linkage, cioè l'impossibilità di classificare in fascia A un generico prima della scadenza del brevetto del farmaco di marca corrispondente». A ribadirlo è Enrique Häusermann, presidentedi Assogenerici all'indomani dell'audizione in Commissione Industria al Senato dove ai richiami della Commissione stessa sul tema, si è unito anche quello del Garante della Concorrenza e del mercato, professor Giuseppe Pitruzzella.
«E non è la prima volta» sottolinea Häusermann «è venuto il momento di sanare questa contraddizione. In nessun paese dell'Unione esiste questo meccanismo, che ha il solo effetto di rallentare l'arrivo degli equivalenti sul mercato, ragion per cui si verifica un mancato risparmio rispetto a quello che il Ssn potrebbe realizzare se i generici, avendo già superato l'iter di registrazione, potessero essere rimborsati dal Ssn, senza dover attendere la definizione di eventuali contenziosi di natura brevettuale. Solo l'anno scorso il Ssn ha sopportato 18 milioni di euro di maggiore spesa. Oltretutto» prosegue il presidente di AssoGenerici «l'Italia sconta, qui al pari di altri paesi, una certa vaghezza sulle date in cui vengono a scadere i Certificati di protezione, e anche questo è un aspetto sul quale la Commissione Europea è intervenuta pochi giorni fa con il suo nuovo documento strategico sul mercato interno».
Sulla questione del patent linkage si segnala l'impegno della Senatrice Paola Taverna del M5S a presentare un emendamento al ddl concorrenza che cancelli questa norma. La senatrice ha ricordato che «già nel 2013 l'Antitrust aveva auspicato l'abrogazione di questa normativa e il M5s aveva presentato un'interrogazione proprio per chiedere al governo di intervenire, eppure a oggi» ha dichiarato Taverna «siamo ancora indietro rispetto agli altri Paesi europei». Assogenerici ha espresso «viva soddisfazione» per tale impegno auspicando che «la Commissione Industria lo accolga e che tutte le forze politiche che hanno a cuore realmente la modernizzazione del paese lo sostengano, al di là delle logiche di schieramento: ne va anche della credibilità del paese».
Fonte: Farmacista33 a cura di Simona Zazzetta
Articoli Correlati
Da farmaci contraffatti perdite per 10 miliardi euro e 38 mila posti di lavoro
La presenza di farmaci contraffatti nel mercato Ue provoca ogni anno alle aziende farmaceutiche che agiscono nel rispetto della legge una perdita...
Rapporto biotech: 202 farmaci disponibili e 324 in sviluppo
Tra grandi medie e piccole sono 211 le aziende italiane di farmaci biotecnologici che danno lavoro a 3.816 addetti con un fatturato complessivo di...
DDL Lorenzin, audizione Fofi: sconfezionare farmaci per allestire galenici
La possibilità di sconfezionare farmaci per allestire preparazioni galeniche tagliate su misura per i pazienti l'aggiornamento del tariffario...
Biosimilari, l'approccio europeo: sicurezza nella flessibilità
Per garantire la diffusione in tempi ragionevoli di soluzioni terapeutiche innovative a costo ridotto occorre cercare un equilibrio flessibile...