Solo se la malattia è grave il paziente segue scrupolosamente le indicazioni del medico sulla terapia altrimenti, se la patologia è più lieve, preferisce ricorrere al "fai da te" nell'assunzione di farmaci. È uno degli aspetti emersi dal l'indagine periodica realizzata dal Censis, il Monitor Biomedico 2014, presentata a Roma. Il documento ha messo in luce che se il 90% dei pazienti segue scrupolosamente dosi e durata delle terapie, negli altri casi la percentuale scende al 57%. Inoltre, si evince che gli italiani attribuiscono ai farmaci un ruolo importante: per il 37% la finalità principale delle medicine è guarire dalle malattie, per il 21% è migliorare la qualità della vita dei pazienti, per il 15,5% è prevenire le malattie e per il 7% sconfiggere malattie mortali. Un altro aspetto evidenziato è una certa avversità ai ticket: i farmaci garantiti dal Ssn vengono giudica insufficienti dal 35% del campione e il ticket viene visto come uno strumento iniquo per il 45%, inutile per il 22% mentre per uno su tre è uno strumento utile per limitare l'uso di farmaci. A commentare l'iniquità del ticket è anche l'industria, con le parole di Massimo Scaccabarozzi, presidente di Farmindustria: «Il ticket è conteggiato dalle Regioni all'interno della spesa farmaceutica, nonostante sia stato pagato dai cittadini quindi se poi si sfora il tetto imposto alla spesa, le industrie ripianano sia la spesa sostenuta per l'acquisto dei farmaci che il ticket». Secondo Scaccabarozzi «per essere solidaristi con chi ne ha più bisogno, bisognerebbe pensare a un ticket progressivo a seconda delle fasce di reddito». Altro aspetto sondato dall'indagine è l'informazione sulla salute: più del 70% degli italiani si ritiene molto o abbastanza informato, e la quota di quelli che temono il rischio confusione è passato dal 41% del 2012 al 54,5% di questa rilevazione. Il medico di base è la fonte principale per il 73%, seguito dallo specialista (27%), ma il 42% degli italiani usa Internet come fonte di informazione sanitaria e d questi il 78% lo fa per informarsi su patologie specifiche, il 29% per trovare informazioni sui medici e sulle strutture, il 25% per prenotare visite e esami o per comunicare con il proprio medico.

 

Fonte: Farmacista33 a cura di Simona Zazzetta

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