Una pillola che promette di segnare una pietra miliare nella cura dell'epatite C. La molecola in questione è il sofosbuvir, approvata definitivamente lo scorso venerdì sera dalla Food and drug administration (Fda). La molecola ha anche un costo notevole, si parla di mille dollari per ogni pillola, per un totale di circa 84 mila dollari per l'intera terapia. Ma il costo va rapportato alle attuali cure che, protraendosi nel tempo possono essere ancora più onerose, tanto che i principali studiosi sottolineano soprattutto l'aspetto innovativo del nuovo principio attivo. «È una notizia storica, una rivoluzione nella terapia di questa malattia che causa nel nostro Paese 10.000 morti l'anno. - ha dichiarato Antonio Gasbarrini, professore di gastroenterologia all'università cattolica di Roma - Il farmaco è, infatti, il primo antivirale con azione diretta che unisce una grande efficacia a bassi effetti collaterali e che potrà essere utilizzato anche nei malati più gravi per diminuire la progressione della malattia». Sofosbuvir, che può essere utilizzata da sola per combattere almeno un sottotipo di virus, il genotipo 2, promette percentuali di successo finora non raggiungibili e consente di evitare l'interferone e i suoi pesanti effetti collaterali. L'approvazione definitiva negli Usa segue quella di un'altra pillola, a base di simeprevir, utilizzabile (con l'interferone e la ribavirina) contro il genotipo 1 dell'epatite C che rappresenta il 50% di tutte le infezioni. E altre medicine sono annunciate nei prossimi mesi, tanto da prefigurare un completo cambiamento di scenario per una malattia che colpisce oggi 150 milioni di persone al mondo e che può condurre alla cirrosi e al tumore del fegato. Come spiegato da Massimo Colombo dell'università di Milano, «da tassi di guarigione dall'infezione con il virus dell'epatite C oggi abbastanza modesti (del 45%) si arriverà a tassi di efficacia dell'80-95%».

 

Fonte: Farmacista33 - 10 dicembre a cura di Simona Zazzetta

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