L'Antitrust ha avviato un'istruttoria nei confronti di Roche e Novartis. Tutto nasce da una segnalazione dell'Associazione italiana unità dedicate autonome private di day surgery e dalla Società oftalmologica italiana secondo la quale le due aziende si sarebbero accordate per escludere, nella cura della degenerazione maculare senile, il farmaco bevacizumab (Avastin), commercializzato da Roche, a vantaggio di ranibizumab (Lucentis) distribuito da Novartis, in tutto equivalente al primo, ma con un costo 50 volte superiore. A complicare le cose, secondo l'antitrust, i legami tra i due gruppi, considerato che Novartis ha una partecipazione azionaria in Roche mentre le attività di ricerca e sviluppo sono realizzate da Novartis insieme a Genentech, a sua volta controllata da Roche, che ha il brevetto di entrambi i farmaci.

«Lucentin e Avastin sono due farmaci differenti, contenenti principi attivi diversi» commenta Roche in una nota nella quale nega l'esistenza di un'intesa anticoncorrenziale con Novartis. «Sono stati sviluppati per finalità terapeutiche distinte e possono avere profili di sicurezza difformi nell'utilizzo intraoculare». L'azienda, inoltre, precisa «di non aver pianificato lo sviluppo clinico per l'uso intraoculare di Avastin in quanto esiste già un differente farmaco approvato dalle Autorità sanitarie per il trattamento delle patologie oculari, che risponde a un bisogno medico precedentemente insoddisfatto».

Novartis dal canto suo ribadisce che «l'azienda detiene il 33,3% delle azioni al portatore che rappresentano il 6,4% del capitale totale di Roche, il che non permette alcuna influenza sulle strategie del gruppo Roche che è gestito, amministrato e opera in maniera totalmente indipendente». Entrambe le aziende, comunque, si dichiarano pronte a una collaborazione piena con le autorità italiane. Per arrivare alla chiusura del procedimento istruttorio bisognerà aspettare il 20 dicembre 2013.

 

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