La Commissione industria del Senato ha dato il via libera definitivo all'emendamento al Decreto sviluppo, che stabilisce la prescrizione di un farmaco secondo due modalità: la denominazione del principio attivo contenuto nel farmaco oppure la denominazione di uno specifico medicinale (brand) e il nome del principio attivo. Ferme restando le condizioni in cui si prescrive il farmaco: per la prima volta, per una patologia cronica oppure per un episodio di patologia non cronica.
Novità anche per i farmacisti, per i quali «l'indicazione dello specifico medicinale è vincolante (...) ove nella ricetta sia inserita, corredata obbligatoriamente da una sintetica motivazione, la clausola di non sostituibilità; l'indicazione è vincolante per il farmacista anche quando il farmaco indicato abbia un prezzo pari a quello di rimborso, fatta comunque salva la diversa richiesta del cliente».
Soddisfazione per come è stata operata la mediazione arriva da Assogenerici, che tuttavia, esprime perplessità sull'«abrogazione dell'obbligo di mantenimento di un differenziale di prezzo fra brand e generico per nove mesi a partire dal lancio del generico sul mercato». Secondo Giorgio Foresti, presidente di Assogenerici, la norma sul differenziale di prezzo, dava «una possibilità di competere al nuovo entrante nel mercato per compensare la notorietà del brand che era stato monopolista per vent'anni». Sarà il mercato stesso ad autoregolarsi, sostiene Foresti, ma sottolinea che «ancora una volta si cerca, almeno sulla carta, di favorire aziende».
Parla, invece, di «distorsione» del mercato e della concorrenza, il presidente di Farmindustria, Massimo Scaccabarozzi, determinata da un emendamento che «non cambia nulla» nelle disposizioni entrare in vigore in estate. Gli industriali sono «fortemente contrari a una norma che ha di fatto distorto il mercato perché ha favorito il farmaco generico in modo inaccettabile». Secondo Scaccabarozzi tale norma non trova neppure giustificazione nella necessità di allinearci con l'Europa: l'obbligo di indicazione in ricetta è stato infatti introdotto solo in Portogallo, Estonia, Lituania e Cipro.
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