L'introduzione di una quota annuale di 1.000 euro, a carico del titolare dell'Autorizzazione all'immissione in commercio (Aic) da corrispondere all'Agenzia del farmaco, prevista dal nuovo regolamento Aifa, ha sollevato dissensi nel mondo della farmaceutica. «Si tratta di una nuova, ulteriore tassa che viene imposta sul nostro settore. Spero almeno che serva a recuperare efficienza» ha commentato il presidente di Farmindustria, Massimo Scaccabarozzi, a margine di un convegno sui medicinali generici tenutosi a Roma, e ha aggiunto: «Se questa tassa servirà a dare impulso allo sviluppo del farmaco, come previsto anche nello statuto dell'Aifa, e anche a dare efficienza al sistema, con tempi di autorizzazione e ispezioni più rapide, almeno avrà avuto un risultato utile». Ma di tutt'altro parere è Giorgio Foresti, presidente di Assogenerici, la tassa, ha detto, «peserà soprattutto su di noi, che siamo le industrie con il maggior numero di Aic. Quella che guido io, la Teva, ne ha circa 700. Questo significa dunque 700 mila euro l'anno di tasse». Ad alimentare le preoccupazioni di Farmindustria anche l'applicazione del pay back del 35% sull'eventuale sforamento della spesa per farmaci degli ospedali, prevista in una norma contenuta nella manovra di Luglio 2011, da ratificare entro giugno 2012. Scaccabarozzi auspica una deroga a tale norma sulla scia del rinvio a settembre del Patto per la salute: «Per noi diventa fondamentale che questo problema sia risolto prima di giugno a meno che ci sia una deroga anche per noi». D'altronde, conclude Scaccabarozzi, «se c'è stata una deroga del Patto per la salute, che ci sia una deroga anche della norma sul pay back, altrimenti le due cose non vanno in parallelo. In fondo credo che sia una cosa fattibile».
Articoli Correlati
Da farmaci contraffatti perdite per 10 miliardi euro e 38 mila posti di lavoro
La presenza di farmaci contraffatti nel mercato Ue provoca ogni anno alle aziende farmaceutiche che agiscono nel rispetto della legge una perdita...
Rapporto biotech: 202 farmaci disponibili e 324 in sviluppo
Tra grandi medie e piccole sono 211 le aziende italiane di farmaci biotecnologici che danno lavoro a 3.816 addetti con un fatturato complessivo di...
DDL Lorenzin, audizione Fofi: sconfezionare farmaci per allestire galenici
La possibilità di sconfezionare farmaci per allestire preparazioni galeniche tagliate su misura per i pazienti l'aggiornamento del tariffario...
Biosimilari, l'approccio europeo: sicurezza nella flessibilità
Per garantire la diffusione in tempi ragionevoli di soluzioni terapeutiche innovative a costo ridotto occorre cercare un equilibrio flessibile...