Duecentotrenta confezioni delistate subito e quindi vendibili anche nelle parafarmacie e nei corner della grande distribuzione senza più obbligo di ricetta, altre 117 in attesa di consulto da parte della Cts (la commissione tecnico scientifica dell'Aifa, non ancora ricostituita) per un totale di 347 confezioni coinvolte nella manovra.

Dopo una lunga gestazione, la lista completa è stata pubblicata in Gazzetta Ufficiale il 26 aprile, proprio a ridosso della scadenza dei 120 giorni concessi al dicastero per stilarla. Lo screening ha coinvolto 5.312 confezioni di Fascia C (su ricetta e a carico del cittadino): l'osservanza delle indicazioni contenute nello stesso Dl salva-Italia, che escludeva esplicitamente dal passaggio alla vendita senza ricetta stupefacenti, iniettabili, medicinali del sistema endocrino e di tutti i medicinali per i quali è previsto il più rigoroso regime della vendita dietro presentazione di ricetta medica da rinnovare volta per volta, ha determinato l'esclusione automatica dal cambio di status di 4.965 confezioni.

Come previsto dal Dl, la valutazione relativa alle restanti 347 confezioni si è sviluppata secondo criteri individuati dall'Aifa: l'identificazione di farmaci su ricetta simili (per principio attivo, forma farmaceutica, via di somministrazione, dosaggio, unità posologiche totali) ad altri già di libera vendita sul mercato nazionale; l'identificazione di farmaci su ricetta già di libera vendita su almeno un mercato europeo tra Francia, Germania, Regno Unito e Spagna; l'identificazione di prodotti per uso topico (somministrazione cutanea, nasale ecc.).

Esito della valutazione: 191 confezioni delistabili perché analoghe ad altre già di libera vendita; 39 confezioni delistabili perché già vendute senza ricetta in almeno un Paese Ue e senza profili di rischio. Ancora sub judice, invece, le 117 confezioni di prodotti per uso topico che saranno definitivamente delistate solo su assenso della Cts.

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