Atorvastatina, ma anche valsartan e irbesartan. E poi montelukast e rabeprazolo. Sono alcuni tra i farmaci più prescritti che perderanno il brevetto nel corso del 2012.

Scorrendo la lista dei brevetti in scadenza fornita da Assogenerici si vede infatti come tra quelli che hanno appena perso la copertura e quelli che la perderanno quest'anno ci siano diversi ""Blockbuster"" come, appunto, l'atorvastatina, da anni al primo posto nella spesa sanitaria. Proprio quest'ultimo farmaco, il cui brevetto è scaduto in realtà lo scorso novembre e che quindi proprio dal 2012 potrà  essere venduto come generico, è quello che potrebbe generare i maggiori risparmi: secondo il rapporto Osmed la spesa per questo farmaco si aggira intorno ai 500 milioni di euro. Fra i venti farmaci che invece perderanno il brevetto quest'anno Assogenerici segnala altri quattro ""blockbuster"": gli antipertensivi irbesartan, attualmente al ventesimo posto nella classifica della spesa, e valsartan, che invece è tredicesimo, l'antiasmatico montelukast e un altro antiulcera di nuova generazione, il rabeprazolo. Sul fronte dell'accettazione degli equivalenti e quindi della loro quota rispetto ai farmaci 'branded' la situazione italiana è variabile: nei primi 9 mesi del 2011, per esempio, la massima penetrazione l'ha avuta il lansoprazolo generico, al 55%, mentre la nitroglicerina si è fermata al 3%.

Proprio su qualità e sicurezza dei generici, segnaliamo un test farmacologico, promosso dal settimanale Panorama e affidato a un laboratorio autorizzato dall'Aifa, che ha analizzato quattro prodotti di marca e le loro versioni generiche . I medicinali scelti per le analisi sono stati: Voltaren, Augmentin, Tachipirina e Prozac. I risultati delle prove di laboratorio spazzano via i pregiudizi: i generici si sono dimostrati equivalenti a quelli originali. Nei test in vitro i generici hanno superato la prova: nessuna differenza sostanziale. Eppure, a 10 anni dal loro arrivo, il consumo dei generici supera a stento il 12 per cento del totale. Gli italiani potrebbero risparmiare 500 mln di euro ogni anno se l'uso fosse allineato a quello degli altri paesi Ue.


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