Roma 26 maggio

''Il co-marketing non ha né può avere alcun ruolo negativo nella spesa sanitaria''. Ad affermarlo è Alberto Aleotti, vice presidente di Farmindustria e presidente del Gruppo Menarini, dichiarandosi stupito dalla posizione assunta dal segretario nazionale organizzativo dello Snami, Roberto Carlo Rossi, che ha proposto di abolire il co-marketing, ovvero l'esistenza di diversi nomi commerciali per un solo principio attivo, etichettandolo come un fenomeno tipicamente italiano. ''Il co-marketing - puntualizza Aleotti - è al contrario strumento di sviluppo delle imprese del farmaco e della ricerca ampiamente diffuso nell'Unione Europea, e sostenuto con forza dalla stessa commissione Ue nei suoi documenti di politica industriale.''''Quanto al presunto impatto sulla spesa sanitaria - incalza il vice presidente di Farmindustria - ricordiamo che il Ssn non ammette al rimborso specialità con prezzo più alto di quelle omologhe già sul mercato''. ''Ricordiamo infine - conclude Aleotti - che è grazie alle collaborazioni internazionali e agli scambi culturali resi possibili anche dal co-marketing che oggi molte imprese italiane del farmaco hanno potuto creare nel nostro Paese centri avanzatissimi di ricerca e sviluppo, anche biotecnologici, nei quali si studiano farmaci per patologie, gravissime, tuttora irrisolte''.