Ingelheim, 6 aprile
''L'Italia scoraggia l'industria farmaceutica: i prezzi continuano a calare, le tasse sono troppe, i costi del lavoro eccessivi e l'istruzione sempre peggiore. I governi che si comportano cosi', quello italiano ma anche quello tedesco, fanno un grosso errore''. Il monito arriva da Alessandro Banchi, dal 2004 presidente del Cda del gruppo tedesco Boehringer Ingelheim.
Nella penisola il gruppo ha chiuso lo scorso esercizio registrando un fatturato in crescita del 9%, a 328 mln di euro. ''Un andamento positivo - ha spiegato Sergio Daniotti, Country Manager per l'Italia - al quale hanno contribuito i lancio di Spiriva (tiotropio) contro la broncopneumopatia cronica ostruttiva (bpco), dell'antipertensivo MicardisPlus (telmisartan) per la terapia dell'ipertensione e dell'anti-Parkinson Mirapexin (pramipezolo)''. Quello Italiano ''resta un mercato molto importante - ha commentato Banchi - Ma non e' particolarmente favorevole all'industria farmaceutica'', ha ribadito.
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