Roma, 22 marzo
Un 'pacchetto' per promuovere i farmaci generici a tutti i livelli: dalla regolamentazione fino all'informazione al pubblico. L'iniziativa sarà nei prossimi giorni sul tavolo del Cda dell'Agenzia italiana del Farmaco (Aifa) per il via libera definitivo. Obiettivo: migliorare, in tre anni, la presenza di questi medicinali sul mercato, dall'attuale 10 % al 20%. Lo ha annunciato oggi il direttore generale dell'Aifa, Nello Martini, presentando, a Roma, i dati della spesa farmaceutica. E Martini propone anche un restyling 'linguistico'. ''Il nome 'generico' - ha detto - non aiuta questi farmaci, che oltre ad avere la stessa efficacia e sicurezza dei medicinali di marca, sono anche utili a liberare risorse che ci permettono di introdurre nel Prontuario farmaci innovativi''. Meglio quindi ''chiamarli 'pari' o equivalenti''. Un nome che non può essere adottato ufficialmente, perche' e' necessario mantenere la denominazione europea, ''ma che potrebbe essere usato nel linguaggio comune, rendendo i prodotti piu' attraenti anche a livello linguistico''. A promuovere 'l'innovazione' è Giorgio Siri, presidente di Federfarma . ''Il termine generico - ha detto Siri a margine della presentazione dei dati Aifa - è vissuto negativamente dai cittadini. Aumenta la diffidenza verso il prodotto che può essere percepito come diverso . Meglio quindi farmaco 'equivalente' o 'pari'''. Nel 'pacchetto' l'Agenzia adottera' interventi specifici per promuovere l'impiego dei generici e realizzera' una campagna di comunicazione diretta a cittadini, operatori sanitari, medici e farmacisti. In realtà i dati attuali sui generici ''possono essere considerati positivi - precisa Martini - dal 2001 , anno della loro concreta introduzione in Italia, ad oggi, il mercato è passato dal 1% al 10% e le prescrizioni sono balzate al 22%. Risultati sicuramente positivi''. Ovviamente è necessario andare avanti e ''vincere gli ostacoli soprattutto culturali che ancora ne ostacolano la diffusione'', ha concluso Martini ricordando che
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