Roma, 24 febbraio

Farmindustria esprime ''netta contrarieta''' all'istituzione di un Albo per gli informatori scientifici del farmaco (Isf), dopo il via libera della Camera dei Deputati al Pdl in materia. Secondo Farmindustria, dall'albo ''deriverebbe solo la nascita di nuove 'burocrazie' e di nuovi 'lacci e lacciuoli', senza alcun effetto positivo in termini di razionalizzazione o 'moralizzazione'''.

Farmindustria sostiene, inoltre, che nel caso degli Isf ''non esiste alcun presupposto valido per la costituzione di un Albo'' assente ''negli altri Paesi europei e non previsto da nessuna norma comunitaria''. La sua istituzione, pertanto, rappresenta - secondo Farmindustria - ''un segnale negativo che rischia di allontanare, ancora di piu', l'Italia dal mercato Europeo e dai suoi principi volti a favorire la libera circolazione dei lavoratori e a permettere la creazione degli ordini professionali solo quando ve ne sia un'oggettiva necessita'''. ''Mentre l'Europa si muove verso una semplificazione delle professioni - incalza Farmindustria - l'Italia rende piu' rigido il mercato del lavoro in campo farmaceutico, determinando condizioni sempre meno competitive per gli investimenti delle imprese nel settore''.

Per una regolamentazione piu' moderna ed efficiente del rapporto medico-informatore, Farmindustria suggerisce di ''rivedere l'intero contesto normativo sull'informazione scientifica'' e non invece ''concentrarsi su uno strumento obsoleto, anacronistico e corporativo come l'Albo''. Ai fini della moralizzazione del settore infine, l'Associazione di categoria delle imprese farmaceutiche ricorda di essere ''intervenuta autonomamente gia' da tempo con l'approvazione di un Codice deontologico tra i piu' rigorosi a livello internazionale e con la creazione di un Giuri' che e' presieduto da un ex alto esponente della magistratura italiana''.

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