Milano, 15 Febbraio
 
Duro botta e risposta 'in diretta', ieri a Milano, tra il ministro della Salute, Girolamo Sirchia, e il presidente di Farmindustria, Federico Nazzari.
''Le case farmaceutiche non sanno proporre una vera politica del farmaco: chiedono e basta, senza mai prendersi nessun rischio - ha attaccato il ministro intervenendo in Assolombarda a un convegno sul consumo di medicinali tra gli anziani - Non producono nessuna nuova molecole, ma spacciano per innovazione modifiche di molecole vecchie solo per 'spuntare' prezzi piu' alti: un gioco di prestigio che noi non accettiamo''. E ancora. ''Se le multinazionali usano questo Paese soltanto per vendere, e non per investire, le aziende italiane, pur di fronte a reali possibilita' di sviluppo, pretendono solo detassazioni e maggiori rimborsi. Vogliono pagamenti a fondo perduto - ha rincarato il ministro - E' una politica impossibile''. Senza contare ''la promozione di alcune classi di medicinali presso i medici: un atteggiamento che non serve il malato, bensi' altri interessi'', ha ripetuto Sirchia.

''Io mi chiedo invece quale sia la politica di questo governo, che da tre anni a questa parte ci da' solo bastonate nei denti'', ha replicato Nazzari dalla platea, interrompendo il ministro. E al moderatore, che ha preso la parola invitando al dialogo, Sirchia ha ribattuto: ''Il dialogo, certo, ma senza argomenti e' difficile''. 

''Qualcuno - ha continuato Sirchia - mi dovra' anche spiegare perche' la spesa aumenta in modo consistente solo in certe Regioni, che magari inseriscono nei Lea pratiche di efficacia non dimostrata e poi battono cassa''. E ''qualcuno - ha detto, arrivando alle aziende - mi dovra' spiegare anche la politica delle industrie farmaceutiche, perche' proprio non l'ho capita. Non investono, o se investono non lo fanno in Italia. Non vedo nuove molecole, ne' studi di confronto tra un nuovo farmaco e il medicinale di riferimento per quella categoria, ma vedo solo modifiche di vecchie molecole e studi di confronto con placebo''. E ancora. ''Servono farmaci per l'Alzheimer e le demenze, e invece vedo solo statine. Tante che non sappiamo piu' dove metterle''. Insomma, ''abbiamo tutti gli strumenti per lavorare insieme in modo costruttivo, ma bisogna capire se c'e' la volonta' per farlo'', ha concluso il ministro, precisando che ''l'etica del sistema viene prima degli interessi commerciali''. 

Ma Sirchia non ne ha solo per le aziende farmaceutiche ma anche per i medici,  ''I medici prescrivono farmaci non indispensabili - ha osservato il ministro - e per questo fuori prontuario. E' un atteggiamento diffuso, tanto da generare periodicamente campagne stampa spesso strumentali. Ma com'e' possibile, con un prontuario come quello che abbiamo? E qual e' la ragione per cui la spesa e la ricettazione sono aumentate solo per due o tre classi di farmaci? Qualcuno me lo dovra' spiegare. Anche se la risposta la so e non la ripeto perche' e' impopolare: sono ragioni che nulla hanno a che fare con la salute, ma con interessi commerciali, e sono percio' intollerabili''.

Immediata la risposta di Nazzari. ''In tre anni - ha riferito ai giornalisti, a dibattito concluso - questo governo e' stato capace di prendere nove provvedimenti a carico dell'industria farmaceutica, sui prezzi o sugli aspetti fiscali. Ed e' difficile pretendere da un comparto industriale che deve pianificare i suoi interventi per lo meno nel medio termine (ma nel lungo, se parliamo di ricerca), se poi ogni tre-quattro mesi lo prendi a bastonare sui denti. E' per questo motivo che le aziende investono fuori dall'Italia''. Nazzari ha inoltre precisato che ''i prezzi italiani sono il 21% sotto la media europea'' e che, ''dei 12 miliardi di spesa 2004, 800 milioni li sta restituendo l'industria in base a una legge iniqua''. Infine, ''sul tetto di spesa al 13%, che secondo il ministro nel 2005 sara' piu' alto'', Nazzari calcola invece che ''nel 2005 sara' sotto la spesa effettiva nel 2004''.

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