Milano, 2 marzo

Sindacati e aziende farmaceutiche si confrontano per analizzare l'accordo che ha dato vita al modello Welfarma, un'intesa siglata a novembre da Farmindustria, Filcem-Cgil, Femca-Cisl e Uilcem-Uil per dare una risposta concreta ai quasi seimila esuberi nella farmaceutica dal 2007 a oggi. Welfarma - sostiene Farmindustria in una nota - è uno strumento contrattuale di responsabilità sociale a carattere volontario, senza costi aggiuntivi per le aziende e per i lavoratori. Un'iniziativa nella logica del ""Welfare to Work"" che permette in caso di riorganizzazioni aziendali di accedere a fondi per la formazione, per riqualificare e reinserire i lavoratori, spesso ancora con una lunga prospettiva di lavoro, verso settori affini sul territorio, ma anche verso altri settori merceologici e attività imprenditoriali. E' uno strumento che favorisce la collaborazione tra le agenzie private per il lavoro e il ministero del Welfare, attraverso Italia Lavoro. Lavoratori, aziende e organizzazioni sindacali - prosegue la nota - sono consapevoli che solo con percorsi diversi, integrativi del welfare tradizionale, possibile promuovere l'occupabilità di persone con elevata qualificazione professionale, nell'attuale situazione di recessione economica. L'esperienza di Welfarma rappresenta un passo importante per creare un contesto positivo e attivare sinergie che possono aiutare il settore a superare questa fase cos delicata. Uscire dalla crisi - conclude la nota -  possibile con idee, proposte e scelte innovative e la piena convergenza degli impegni del singolo e delle strutture, pubbliche e private, di supporto al reimpiego.