Roma, 8 gennaio 2008

Soddisfacenti i risultati dei primi studi clinici su un farmaco sperimentale contro i chili di troppo, targato Merck&Co. I dati pubblicati su Cell Metabolism mostrano che, assumendo basse dosi di taranabant per 12 settimane, i pazienti obesi hanno ottenuto un sensibile calo di peso. Si tratta del secondofarmaco che agisce sui recettori dei cannabinoidi (CB1R) cerebrali, gli stessi che si attivano e scatenano l'appetito dopo aver fumato marijuana: il primo è stato Acomplia (rimonabant) di Sanofi-Aventis, attualmente utilizzato in Europa ma sospettato di aumentare il rischio di pensieri e comportamenti suicidi, e per questo non ancora approvato negli Stati Uniti. Taranabant - spiegano gli autori dello studio, guidati da Steven Heymsfield dei Merck Research Laboratoires - è un antagonista dei CB1R strutturalmente nuovo, altamente selettivo e potente. Nei test animali si è mostrato in grado di far perdere massa grassa andando a bloccare solamente il 30% dei recettori dei cannabinoidi. Per estendere questo effetto anche sull'uomo, utilizzando la minor dose possibile di farmaco per inattivare il 30% dei CB1R, i ricercatori hanno utilizzato sofisticati sistemi di misurazione, riuscendo a rilevare che con soli 4-6 milligrammi si riusciva a ottenere tale risultato. Testando successivamente l'efficacia della molecola su 533 pazienti obesi, si è verificato che taranabant induce una significativa perdita di peso anche a basse dosi: chi ne ha assunti per 12 settimane fra 0,5 e 6 milligrammi ha introdotto il 27% in meno di calorie per la perdita di appetito, e ne ha consumate di più rispetto al gruppo placebo. Anche il farmaco Merck, però, sembra provocare effetti collaterali, di tipo gastrointestinale e psicologico come l'aumento di irritabilità. Uno studio clinico di fase III è attualmente in corso per valutare meglio questi effetti.   


Fonte

Adnkronos Salute

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