Londra, 2 febbraio 2006
Nel 2005 il gruppo farmaceutico anglo-svedese AstraZeneca ha registrato un utile operativo in progressione del 39% (a tassi di cambio costanti), a 6,5 miliardi di dollari, rispetto al 2004. Le vendite sono cresciute del 10%, a 23,95 miliardi di dollari; l'utile ante-imposte è salito del 34%, a 6,67 miliardi di dollari, e l'utile per azione ha segnato un +41% (2,91 dollari), in linea con le attese. Il dividendo è aumentato del 38%, a 1,3 dollari, e l'utile per azione stimato per il 2006 è pari a 3,40-3,60 dollari. I dati sono stati diffusi in attesa di una conferenza stampa alla presenza del nuovo CEO, David Brennaan, in carica dal primo gennaio e alla sua prima uscita pubblica. “La performance finanziaria è stata eccellente - ha commentarto Brennan - sostenuta soprattutto dalla crescita dei prodotti chiave e da un ulteriore potenziamento nell'efficienza. I risultati delle nostre attività di ricerca si sono rafforzati. Nuovi farmaci, frutto della ricerca sia interna sia esterna, sono entrati nell'ultima fase di sviluppo clinico, e ci sono stati nuovi accordi di licenza. Per il futuro la nostra priorità numero uno resta quella di rafforzare il portafoglio prodotti”, ha sottolineato il presidente di AstraZeneca. Il CEO, rispondendo alla domanda su un eventuale interesse per la tedesca Altana e per la società biotecnologica ginevrina Serono, ha confermato “l'interesse per possibili acquisizioni. Ma solo se in grado di promuovere l'area di Ricerca e sviluppo, quindi la pipeline”. Brennan ha invece escluso “progetti di fusione”. Il primo mercato è stato in Nord America (fatturato +11%, a 11,75 miliardi di dollari), seguito da Europa (+8%, a 8,46 miliardi) e Giappone (+8%, a 1,53 miliardi). Buoni risultati anche per il resto del mondo (+15%, a 2,21 miliardi) e in particolare in Paesi emergenti come Russia e Cina. Cinque i farmaci blockbuster che hanno trainato la crescita generando nel complesso un fatturato pari a 10,85 miliardi di dollari (+27% sul 2004): l'anti-ulcera Nexium (esomeprazolo, +18% a 4,63 miliardi), Seroquel per le malattie psichiatriche (quietapina, +35% a 2,76 miliardi), l'anti-colesterolo Crestor (rosuvastatina, +38% a 1,27 miliardi) e l'Arimidex per il trattamento del carcinoma mammario (anastrozolo, +44% a 1,18 miliardi) e l'anti-asma Symbicort (budesonide-formoterolo, +22% a poco più di un miliardo). AstraZeneca non ha brevetti in scadenza nel breve termine, le prime esclusive verranno perse nel 2008-2009 per l'anestetico Diprivan (propofolo) e l'anti-ulcera Antra/Losec (omeprazolo). I farmaci in fase clinica III sono sei (quattro in più rispetto al 2004); 17 le molecole in fase II, 13 quelle in fase I e 45 in fase pre-clinica. Per il 2006 Brennan ha infine stimato “un aumento del fatturato a due cifre e un incremento dell'utile per azione intorno al 25%”.
Fonte
Adnkronos Salute
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