Basilea, 1 febbraio 2006
Il gruppo farmaceutico svizzero Roche ha chiuso il 2005 con un utile netto pari a circa 4,31 miliardi di euro, in lieve calo rispetto ai 4,57 miliardi di euro) del 2004. Il fatturato è salito invece di 3,8 miliardi di euro, a 22,83 miliardi di euro. “Un record”, spiega l'azienda basilese in una nota. Per il 2006 Roche prevede una crescita superiore a quella del mercato e un aumento a due cifre delle vendite. Roche spiega la lieve flessione nell'utile netto con la cessione del settore OTC. A parità di attività, invece, la variazione è stata positiva, e pari a +40%. Bene anche l'utile operativo, che nel 2005 è cresciuto del 33%, a 5,8 miliardi di euro. I dati, ai quali hanno contribuito anche le vendite dell'antivirale Tamiflu, schizzate del +370% alla luce dell'allarme influenza aviaria, sono superiori alle attese degli analisti, che prevedevano in media un utile netto di 5,62 miliardi di franchi e un risultato operativo di 8,53 miliardi. “Nel 2005 Roche ha vissuto un successo eccezionale - ha commentato in conferenza stampa il CEO e presidente del CDA del gruppo, Franz Humer - il fatturato e l'utile operativo hanno raggiunto livelli mai toccati prima”. “In particolare - ha aggiunto Humer - la divisione Pharma ha registrato il miglior risultato della sua storia (+26%), soprattutto grazie ai preparati oncologici”. “I dieci prodotti più venduti generano il 70 % del fatturato” ha precisato William Burns, responsabile di unità. In crescita anche i fatturati delle due filiali Genentech, Usa (+46% sul 2004), e Chugai, Giappone (+15%). Tutto bene infine per Roche Diagnostics (+5%), soprattutto grazie all'ingresso sul mercato di nuovi test per i pazienti diabetici. La situazione finanziaria del gruppo si conferma solida, con una quota di fondi propri pari al 60%. L'indebitamento si è ridotto ulteriormente e il cash flow si è fissato a 7,8 miliardi di franchi. In totale, alla fine del 2005 il gruppo dava lavoro a 68 mila persone in 150 Paesi del mondo.
Fonte
Adnkronos Salute
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