Milano, 21 novembre 2005


Nel trattamento a lungo termine il levosimendan di Abbott non ha superato il confronto con la terapia standard a base di dobutamina nel ridurre la mortalità dei pazienti con scompenso cardiaco. Infatti, benché i risultati a breve termine suggeriscano benefici superiori con la nuova cura, nel bilancio complessivo i dati ottenuti con il levosimendan non sono ritenuti statisticamente significativi. In uno studio condotto su 1327 pazienti, i due principi attivi sono stati confrontati a cinque giorni, due settimane, un mese e sei mesi. Ai vari controlli è emerso che le infusioni di levosimendan hanno ridotto la mortalità totale del 27%, del 14%, del 13% e del 6,4%, rispettivamente. “Sebbene dal trial non emergano differenze tra le due terapie a lungo termine - commenta Alexander Mebazaa del Lariboisiere Hospital di Parigi, primo autore dell'indagine - nei time point più vicini all'inizio della cura i risultati sono comunque a favore di levosimendan”.


Fonte
Adnkronos Salute

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