Milano, 7 novembre 2005

La società biofarmaceutica italiana BioXell, specializzata nei farmaci contro le malattie urologiche e infiammatorie croniche, annuncia l'avvio di uno studio clinico di Fase II sul composto BXL628 (un analogo non ipercalcemico della vitamina D) nel trattamento della prostatite cronica abatterica. Una malattia con probabile origine autoimmune che colpisce il 5-10% degli uomini, rappresentando la forma piu' comune di prostatite - ricorda l'azienda in una nota - caratterizzata da dolore pelvico cronico e grave irritazione alle basse vie urinarie, e spesso associata a disfunzioni sessuali. Il trial, in doppio cieco e randomizzato contro placebo, sarà coordinato dalla Divisione di Urologia dell'università La Sapienza di Roma e prevede l'arruolamento, in 15 centri italiani, di 120 pazienti che verranno trattati per 12 settimane. L'obbiettivo primario dello studio è dimostrare l'efficacia di BXL628 nell'alleviare i sintomi della patologia, sulla base di una scala messa a punto dai National Institutes of Health (NIH) statunitensi. La terapie oggi disponibili e la chirurgia non danno risultati soddisfacenti. Invece, spiega Luciano Adorini, direttore scientifico di BioXell, “studi preclinici su specifici modelli animali hanno evidenziato come BXL628 inibisca l'infiltrazione di cellule infiammatorie all'interno della prostata, e come il farmaco sia in grado di interferire con la patogenesi di prostatite autoimmune conclamata”. Dati “incoraggianti - conferma Enrico Colli, direttore medico di BioXell - che lasciano ipotizzare come il trattamento con BXL628 possa rivelarsi di grande beneficio per i pazienti affetti da prostatite cronica abatterica”. Oltre che nella prostatite cronica, BioXell, sta valutando l'efficacia di BXL628 nell'iperplasia prostatica benigna e nella vescica iperattiva.

Fonte Adnkronos Salute