Milano, 8 luglio

Compie 70 anni la Chiesi farmaceutici di Parma, da tre generazioni sotto la guida della famiglia Chiesi che negli anni ha saputo consolidarla come ''un gruppo multinazionale con ricerca e tecnologia qualificate, capace di creare valore attraverso l'innovazione''. Un esempio di 'made in Italy' di successo ''in un settore a elevata tecnologia come quello farmaceutico'', si legge in una nota dell'azienda. Chiesi ha saputo resistere al processo di ''concentrazione in atto nell'industria farmaceutica internazionale dove, a seguito di numerose fusioni e acquisizioni, sono scomparsi nomi di grande tradizione assorbiti da gruppi stranieri'', sottolinea il gruppo.  A parlare sono i risultati. Chiesi - ricorda il comunicato - ha chiuso il 2004 con ricavi consolidati superiori ai 523 milioni di euro, +10,4% rispetto al 2003. Durante un incontro svoltosi a Parma alla presenza di oltre mille dipendenti delle 19 filiali internazionali, il presidente Alberto Chiesi ha riassunto le ragioni della longevita' dell'impresa che dirige: ''Precise basi strategiche - ha sintetizzato - fondate su due parole chiave: innovazione e internazionalizzazione''. La Ricerca e sviluppo, ha confermato Paolo Chiesi, fratello di Alberto, vice presidente dell'azienda e responsabile R&D, ''e' per noi un asse centrale. Alla ricerca abbiamo infatti dedicato il 14% del fatturato nella media degli ultimi tre anni: un investimento all'avanguardia in Italia e in linea con la media delle migliori aziende europee'' del settore.

Per l'occasione arrivano anche gli auguri del presidente di Farmindustria, Sergio Dompe': ''Chiesi Farmaceutici - ha commentato in un messaggio al gruppo - rappresenta un esempio di storia imprenditoriale di successo dell'industria farmaceutica italiana. E' sul moltiplicarsi di questi esempi che l'industria del farmaco in Italia deve puntare per creare un network di eccellenza finalizzato a creare sinergie tra imprese, istituzioni ed enti pubblici, dirette a favorire la competizione del nostro Paese, attraendo ricercatori e capitali esteri''.