Ingelheim, 6 aprile

Nel 2004 il gruppo farmaceutico tedesco Boehringer Ingelheim ha registrato vendite nette per 8,2 mld di euro, in crescita del 10,5% rispetto al 2003 (+16% tenuto conto del rafforzamento dell'euro, quindi delle variazioni di cambio). Il risultato operativo ha superato gli 1,4 mld di euro, con un +52% rispetto all'anno precedente sul quale avevano pero' pesato consistenti investimenti per nuovi principi attivi e nuovi impianti produttivi a Biberach. 

L'azienda ha destinato a Ricerca e Sviluppo circa 1,2 mld di euro (più del 15% del fatturato netto). Il cash flow e' aumentato del 35%, a 1,4 mld di euro. I dati sono stati presentati oggi al quartier generale di Ingelheim, in Germania, dall'italiano Alessandro Banchi, presidente del Cda e responsabile delle aree Marketing e Vendite, e da Marbod Muff, responsabile per la Finanza e le Risorse umane.  

Il motore della crescita si confermano gli Stati Uniti, che hanno generato quasi la meta' (48%) del fatturato 2004, contro il 32% legato all'Europa (dove e' in calo soprattutto il ruolo della Germania) e il 20% ad Asia, Australia e Africa. ''Ma puntiamo molto anche sui mercati emergenti come la Cina - ha spiegato Banchi - che acquistera' ancora piu' importanza nel prossimo decennio''. Forte di una pipeline in cui il 54% dei farmaci sono ancora coperti da brevetto, nello scorso esercizio la quota di mercato internazionale di Boehringer Ingelheim e' cresciuta all'1,7% (+0,2%). Il gruppo renano - con 144 affiliate in 45 Paesi del mondo, per un totale di 35.500 dipendenti aumentati del 4% nel 2004 - si colloca in questo modo al 15esimo posto nella 'top 20' delle aziende farmaceutiche mondiali.