Roma, 21 febbraio
''AstraZeneca rimane sicura del profilo di efficacia e sicurezza della quetiapina confermato dall'esperienza su più di 8 milioni di pazienti trattati nel mondo a partire dal suo lancio, avvenuto nel 1997''. Cosi' il gruppo farmaceutico replica allo studio pubblicato sul British Medical Journal, che ha messo a confronto quetiapina, rivastigmina e placebo nel trattamento di pazienti anziani con problemi comportamentali quali agitazione, ansia e delirio legati a demenza o Alzheimer.
''I risultati di questo studio - afferma AstraZeneca in una nota - si basano su una ridotta casistica (93 pazienti totali), che risulta inadeguata a rilevare gli effetti sul sintomo agitazione. Dei 93 pazienti totali, solo 46 sono stati valutati, sulla sfera cognitiva alla sesta settimana e solo 14 di essi erano trattati con quetiapina. Uno dei pazienti del gruppo quetiapina ha evidenziato un'inusuale e negativa modificazione della funzione cognitiva. Due pazienti trattati con placebo e due con rivastigmina hanno invece mostrato un miglioramento di sorprendente entità. Questi cinque pazienti hanno determinato uno squilibrio nei risultati di questo piccolo studio. Il dosaggio massimo di quetiapina consentito in questo studio (100 mg) - aggiunge - si legge ancora nella nota- era troppo basso, rispetto a quanto emerso dalle evidenze di studi precedenti, e il reale dosaggio medio raggiunto non è stato rilevato. Non esistono dati sull'impiego concomitante di quei farmaci che avrebbero potuto esercitare un'influenza sulla funzione cognitiva''.
''I risultati dello studio pubblicato sul Bmj - secondo l'azienda - non sono coerenti con le evidenze degli studi precedenti. Questi trial di maggiori dimensioni, incluso lo studio Star (Seroquel in the Treatment of Agitation in Residents with Dementia) che ha coinvolto 333 pazienti, hanno dimostrato che quetiapina, al dosaggio di 200 mg al giorno, è efficace nel ridurre l'agitazione (indicazione per la quale il farmaco non e' pero' autorizzato in Italia). Il trattamento con quetiapina non risulta associato a declino cognitivo, nei pazienti anziani con demenza, alla dose giornaliera di 100 mg (dosaggio massimo impiegato nello studio dell Bmj) e alla dose efficace di 200 mg al giorno. Lo studio Star, ha randomizzato un numero di pazienti tre volte superiore rispetto allo studio sul BMJ e ha dimostrato che la terapia con quetiapina non si associa a declino cognitivo.
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