Parigi, 10 febbraio

I farmaci biotecnologici sono piu' sicuri ed efficaci rispetto a quelli tradizionali. Non solo. Permettono un salto di qualita' delle cure fornendo nuove soluzioni per bisogni di salute rimasti senza risposte. A promuovere a pieni voti le molecole frutto delle nuove tecnologie e' uno studio francese, il BioImpact, realizzato da France Biotech (associazione delle aziende biotecnologiche), Europabio (associazione europea delle bioindustrie), Leem (aziende farmaceutiche) e Lir (laboratori internazionali di ricerca).


La ricerca ha analizzato dieci diversi farmaci contro il cancro, le epatiti, le patologie infiammatorie, cardiovascolari, neurologiche e le malattie rare. Tra i passi avanti consentiti dai nuovi farmaci quelli di colpire un bersaglio preciso. E' il caso, rileva lo studio, degli anticorpi monoclonali contro i tumori che attaccano solo le cellule malate, mentre i trattamenti tradizionali distruggono anche i tessuti sani. Ridotti anche gli effetti collaterali mentre sono molte le soluzione innovative: contro le epatiti, per esempio, prima dello sviluppo dell'interferone alfa, non esistevano trattamenti contro le epatiti B e C. Cosi' come, prima dell'interferone beta, non esistevano cure per la sclerosi multipla. In tutto il mondo i dieci farmaci analizzati nello studio BioImpact riguardano circa 300 milioni di malati. Secondo i ricercatori, con 190 farmaci e vaccini gia' disponibili e piu' di 400 in sviluppo nel 2004, le biotecnologie hanno un impatto socio-economico rilevante. Ma, ad oggi, quest'impatto resta resta difficile da quantificare per l'assenza di una metodologia d'analisi medico-economica condivisa tra gli specialisti e la mancanza di studi di costo-efficacia.