Roma, 1 dicembre

''Siamo molto soddisfatti ed e' andato tutto molto bene. Abbiamo chiuso gli arruolamenti per la fase I di sperimentazione del vaccino e il numero di volontari e' sufficiente per l'analisi futura di questi dati''. Questo il commento di Barbara Ensoli, direttrice del laboratorio di virologia dell'Istituto Superiore di Santia', che sta sperimentanto il vaccino anti-Aids 'italiano' basato sulla proteina Tat. La prima fase di sperimentazione sull'uomo verifica che il vaccino sia sicuro e non tossico. La Ensoli e' intervenuta ieri a Roma a un incontro all'Istituto Lazzaro Spallanzani di Roma, in occasione della Giornata Mondiale di lotta all'Aids.  Il vaccino contro l'Aids messo a punto dall'Istituto Superiore di Sanità necessario per la fase II di sperimentazione che si svolgerà in parte nel nostro paese e in parte in Sudafrica sarà prodotto in Italia. ''A produrlo - spiega - sarà una struttura ad alta specializzazione di Fano, con il coordinamento dell'Iss e dell'universita' di Urbino''. Un passo in avanti rispetto a quanto accaduto per la fase I. In questo caso infatti il vaccino utilizzato è stato prodotto da un laboratorio scozzese ''con un trasferimento di know out e investimenti sostanziosi che ora saranno evitati''. La fase II che potrebbe iniziare già nel 2005, e durare fino a parte del 2007, coinvolgerà centinaia di volontari. Per la fase III bisognerà ancora attendere: secondo i pronostici dovrebbe terminare nel 2009 e sarà solo in minima parte eseguita in Italia, per il resto in Sudafrica. Riguarderà migliaia di volontari per comprovare l'efficacia del vaccino.