Nel tavolo dedicato alla distribuzione intermedia del farmaco, svoltosi il 20 marzo scorso, il tema all'ordine del giorno era, inevitabilmente, la regolazione della spesa farmaceutica. Su questo aspetto anche la distribuzione può dire la sua, soprattutto nel momento in cui si assiste a un ricorso sempre più marcato alla distribuzione diretta, come dimostra anche il caso recente del piano di rientro della Regione Lazio. D'altra parte, è ormai da anni che si può riscontrare come le regioni considerate virtuose per quanto riguarda la spesa farmaceutica siano quelle in cui è stata applicata questa modalità di acquisto.

Tuttavia,il ricorso alla distribuzione diretta anche in funzione di riduzione della spesa tende ad aumentare il peso che si scarica sulle strutture logistiche del servizio farmaceutico pubblico (servizi delle ASL, farmacie ospedaliere) già impegnate dai loro compiti istituzionali. Per questi ultimi, però, vi è un'altra via, quella presentata al tavolo del 20 marzo da Federfarma Servizi. La ricetta, alla base, è quella dell'esternalizzazione. Come si legge nella proposta si tratta di ""individuare un operatore logistico esterno cui affidare la gestione del magazzino farmaceutico delle Aziende con l'obiettivo di attuare processi di razionalizzazione-innovazione e di miglioramento complessivo della attività di gestione del magazzino.Un progetto siffatto, può prevedere la centralizzazione anche inter-aziendale di ricezione e stoccaggio dei materiali e l'attivazione di un sistema di distribuzione a punti intermedi (farmacie ospedaliere) e/o diretta agli utilizzatori finali (reparti e servizi ospedalieri e territoriali delle Aziende sanitarie)"" In questo modo si presuppone di fatto l'eliminazione o il forte ridimensionamento dei singoli magazzini farmaceutici aziendali, a favore di un unico magazzino farmaceutico centralizzato capace di fornire più Aziende e che sostituisce in toto o in parte i magazzini delle farmacie ospedaliere, con una ""significativa riduzione delle scorte di farmacia, una standardizzazione degli articoli, con economie nella gestione dei magazzini ed una significativa semplificazione delle procedure amministrativo - contabili"". Questa struttura centralizzata risolverebbe il problema della carenza di spazi, ""evitando alle aziende sanitarie di investire risorse per la ristrutturazione dei magazzini farmaceutici, spesso inadeguati rispetto ai requisiti di legge"".

Ma non di sola gestione del magazzino si tratta, visto che Federfarma Servizi propone l'outsourcing anche del servizio di farmacia quale evoluzione della prima proposta. Si tratterebbe di affidare all'operatore logistico la gestione completa dei prodotti farmaceutici: dall'approvvigionamento alla consegna in reparto di tutti i materiali sanitari, inclusi i farmaci. Questa soluzione, si dice nel documento, "" sta prendendo sempre più consensi, perché supera le obiettive insufficienze della esternalizzazione della logistica limitata alla gestione del magazzino.Tali esigenze nascono dalla crescente spinta alla riduzione dei costi logistici, alla richiesta di maggior qualità dei servizio, all'impiego più efficace delle risorse disponibili, alla scarsità di risorse qualificate e maggiore complessità dei processo logistico"". Una soluzione che oltre agli effetti di risparmio diretto (riduzione dei consumi, semplificazioni amministrative) garantirebbe la liberazione dei farmacisti ospedalieri da impropri compiti economali, consentendo loro di svolgere il loro compiti, che sono quelli di un'ottimale utilizzo delle risorse farmaceutiche secondo una Medicina Basata sulle Evidenze (EBM) supportando tutte le attività cliniche, diagnostiche ed assistenziali dell'Azienda con le attività di controllo e verifica farmacoeconomica.