Wal-Mart, il colosso americano dei supermercati, ha scatenato una guerra dei prezzi nel settore della sanità. La catena ha, infatti, deciso di mettere in vendita a 4 dollari la dose mensile di circa 300 tra i farmaci generici più diffusi. Un duro colpo per i grossi gruppi farmaceutici, in allarme per questa inversione di tendenza che non sembra destinata a esaurirsi. Il fatto paradossale è che il colosso del supermarket è salito di recente agli onori della cronaca perché offre ai suoi dipendenti una delle peggiori assicurazioni sanitarie del paese. Non solo, i commessi di Wal-Mart, già sottopagati rispetto ai lavoratori di altri supermercati, devono assumersi a proprio carico i primi 1000 dollari di spese mediche sostenute ogni anno, una franchigia che sale a 3000 dollari quando entra in gioco la famiglia. Del resto, dicono quelli di Wal-Mart, il rovescio della medaglia di questa dura politica di contenimento dei costi è la drastica riduzione dei prezzi al consumo di tutti i prodotti. E i farmaci sono tra questi. Ma il dubbio che si tratti solo di una questione d’immagine è piuttosto forte.
Di quest’idea è anche il New York Times che ha dedicato un articolo all’argomento.

I risvolti della strategia
A una prima occhiata il piano di Wal-Mart di tagliare il costo di quasi 300 farmaci generici, in vendita nelle farmacie all’interno dei negozi del gruppo, rappresenta una svolta nel modello di cura statunitense. Alcuni effetti saltano all’occhio: per cominciare alcune terapie diventeranno abbordabili per i non assicurati , quindi viene ridotto il peso sul sistema sanitario e poi si aumenta la competizione sul prezzo nell’industria farmaceutica. Visto così, il progetto di Wal-Mart sembra mettere d’accordo tutti e sembrerebbe davvero agevolare i clienti, soprattutto famiglie a reddito basso e medio, che possono fare la spesa con meno. Ma, osservando con un occhio più attento, dice l’analisi del New York Times, questo impatto potrebbe essere attutito da parecchi fattori. Il piano, infatti, sostiene di coprire 300 farmaci, ma include soltanto 124 principi attivi in diversi dosaggi, ad esempio 12 diverse versioni del popolare antibiotico amoxicillina. In più lascia fuori alcuni farmaci importanti come la versione generica  della simvastatina e ne contempla altri come l’ibuprofene, già di per sé piuttosto economici. Inoltre, mentre le persone sprovviste di assicurazione beneficerebbero della strategia per quelli già assicurati le cose in termini di risparmio cambiano poco. “Non è così rilevante come appare alla prima impressione” sostiene un’analista di Standard & Poor’s, sorpresa dalla reazione degli investitori all’annuncio del colosso dei supermercati. Dubbi a parte è certo che a Wal Mart va riconosciuto il merito di aver aperto una riflessione sui generici e nuovi sbocchi alla competizione di mercato, introducendo il concetto di sconto in un mercato che non è molto abituato a conoscerlo. E a ruota l’altro colosso della distribuzione statunitense, Target, ha annunciato che si adeguerà all’iniziativa abbassando allo stesso livello di Wal-Mart i prezzi dei generici. La corsa è appena cominciata.

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