Il dibattito sull’uso terapeutico della cannabis è aperto da tempo e sono molteplici, in Italia più che mai, le resistenze culturali e politiche al suo utilizzo, ma anche semplicemente sulla sua sperimentazione. Un punto importante a favore del suo uso, però, arriva dall’Inghilterra dove è stato approvato il primo farmaco a base di cannabis, uno spray per i malati di sclerosi multipla, che ora è disponibile sul mercato britannico. Ma la strada per arrivare a questo punto è stata lunga e irta di ostacoli.
La strada per l’approvazione
Tutto è incominciato in Canada quando nell’aprile del 2005, Sativex, questo il nome del farmaco, è stato immesso sul mercato. All’epoca la GW Pharmaceuticals, l’azienda produttrice, assicurava che avrebbe fatto di tutto per una sua repentina approvazione anche in Europa, ma le agenzie regolatorie europee e le istituzioni politiche aspettavano maggiori dettagli scientifici prima di approvare il brevetto. Per la verità non è che gli americani vedessero l’approvazione molto più di buon grado, basti pensare che l’Fda statunitense all’inizio di quest’anno ha preso ufficialmente una posizione ostile. “Si tratta di iniziative” – hanno detto all’Fda – “che divergono con i principi di sicurezza ed efficacia, che sovrintendono l’approvazione di una terapia da parte dell’Fda”. Ma le evidenze si fanno sempre più forti e sono sempre più documentate scientificamente le proprietà terapeutiche dei principi attivi derivati dalla pianta. Il problema principale sta nel fatto che la cannabis e i suoi derivati non possono essere venduti in molti paesi, e talvolta sono proprio banditi dalla farmacopea. La via d’uscita, cui ha fatto ricorso l’azienda produttrice britannica, è quella di progettare degli inalatori “intelligenti” che limitino l’uso alle applicazioni cliniche e non a quelle ricreazionali. Il principio è lo stesso adottato per il Sativex. Ma come funziona il nuovo farmaco?
Che cos’è Sativex
Si tratta di uno spray sublinguale che contiene due principi attivi della cannabis: tetraidrocannabinolo e cannabidiolo. Il farmaco viene impiegato per il trattamento di dolore neuropatico e spasticità nei malati di sclerosi multipla. Il tutto per un costo al paziente di 4 sterline al giorno. Come succede per farmaci analoghi i sintomi potrebbero essere alleviati in alcuni pazienti ma non in altri. Certo, per la compagnia già il lancio canadese del farmaco aveva rappresentato una svolta, si tratta, infatti, precisavano all’epoca esponenti dell’azienda, sia del primo lancio di un prodotto importante ma anche del primo di un farmaco per così dire problematico. E non è un caso che sia stata la multinazionale tedesca Bayer a “prendersi carico” della commercializzazione del farmaco in Canada. L’azienda ha anche beneficiato dell’autorizzazione britannica a realizzare un programma di ricerca volto a sviluppare estratti standardizzati di cannabis a partire da varietà botaniche a contenuto predeterminato di principi attivi. E Sativex ne fa parte. L’ingresso ufficiale sul mercato britannico è un ulteriore passo avanti, ora si attendono procedure analoghe in Spagna, Danimarca e Paesi Bassi. E in Italia? Il farmaco può essere importato dall’estero in base alla procedura prevista, in più sono in corso sperimentazioni nei casi di sclerosi multipla per ridurre gli spasmi muscolari. Le prove non mancano: si riuscirà mai a vedere un farmaco analogo approvato anche alle nostre latitudini?
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