Milioni di morti potrebbero essere prevenute da una immunizzazione di routine contro le principali cause di polmonite e meningite nei paesi in via di sviluppo. E’ quanto pensano una serie di esperti mondiali nel campo della salute che hanno raccolto le loro osservazioni in un articolo uscito su Lancet e hanno sollecitato chi produce i vaccini perché si accordino su prezzi abbordabili del vaccino pneumococcico. Un annoso problema sul quale vengono allertati anche i governi dei paesi in via di sviluppo e i loro partner.
La situazione
Del resto, spiegano gli esperti, la malattia pneumococcica, che include polmonite, meningite e sepsi, ha un peso sociale enorme al punto che l’Organizzazione Mondiale della Sanità stima che 1,6 milioni di persone, con quasi un milione di bambini sotto i cinque anni, muore ogni anno per queste malattie. Non solo. Nelle popolazioni con alti tassi di mortalità infantile la polmonite è la principale causa di mortalità per infezioni e rappresenta il 20-25% di tutte le morti. Urge un’azione di finanziamento per i vaccini da parte dei governi ricchi. Va in questa direzione anche la creazione della GAVI Alliance (Alleanza globale per i vaccini e l’immunità). Si tratta di un’organizzazione nata nel 2000 per aumentare i tassi di immunità e invertire la rotta in materia di disparità nell’accesso ai vaccini. “Speriamo” ha commentato Orin Levine, autore dell’articolo di Lancet, “che con i meccanismi in atto, tutti i paesi in via di sviluppo inizino a considerare che milioni di bambini potrebbero essere salvati dalla semplice aggiunta del vaccino ai programmi di immunizzazione già esistenti”. E la stessa OMSconsidera questa una priorità. E le aziende? Una premessa. Oltre al tradizionale vaccino eptavalente efficace contro i sette ceppi più comuni e prodotto da Wyeth, altri vaccini pneumococcici sono in sviluppo. Si tratta di vaccini contenenti altri sierotipi diretti a ceppi responsabili delle malattie pneumococciche. Ma prima che vedano la luce ci vorranno ancora diversi anni. Nel frattempo il vaccino eptavalente si è rivelato efficace, ben tollerato e ben adattato ai sistemi di immunità già esistenti. Il segretario esecutivo della GAVI Alliance conferma che ci sono evidenze dei benefici del vaccino e di come questo intervento sanitario possa aiutare nel conseguimento di uno dei principali obiettivi sanitari mondiali: la riduzione della mortalità infantile di almeno due terzi entro il 2015. Dal canto suo il presidente dell’area di GlaxoSmithKline deputata ai vaccini ha già raccolto la provocazione di Lancet ribadendo di aver investito molti anni nella produzione di un vaccino che protegga contro i 10 più importanti ceppi di sierotipi pneumococcici nel mondo. Un candidato ora allo studio all’interno di un programma clinico globale. Non solo. Glaxo ribadisce il suo impegno verso i paesi sottosviluppati e per la sostenibilità dei prezzi nel terzo mondo. Ma per farlo ci vuole collaborazione.. Sulla stessa lunghezza d’onda i leader del mercato di settore di Wyeth. “Prevnar” dice James Connolly, General Manager di Wyeth, è stato lanciato in 60 paesi, nei quali ha avuto un significativo impatto sulla salute. Negli Stati Uniti, per esempio, si è riscontrata una riduzione del 94% della malattia pneumococcica invasiva. Ora stiamo lavorando attivamente con agenzie internazionali perché lo stesso avvenga nei paesi poveri”. In più, i ricercatori dell’azienda stanno lavorando alla preparazione di un vaccino ancor più efficace, che possa allargare ulteriormente il suo raggio d’azione.
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