Non ci sono mai stati dubbi in materia. Il medico era il giudice unico del destino di un farmaco. Il resto dei professionisti dell’ambito sanitario si limitava a eseguire le sue indicazioni. Questo in teoria rendeva la vita facile alle industrie farmaceutiche. Tutto quello che dovevano fare era convincere il responsabile unico delle prescrizioni che la via indicata è la migliore. Tuttavia è stato rilevato un cambiamento di gerarchie nella via che porta a decidere la prescrizione. Le industrie farmaceutiche lo hanno capito e stanno agendo di conseguenza. Il cambiamento non è stato spontaneo ma guidato da alcuni fattori sia interni alla categoria, che esterni. In Inghilterra, ad esempio, le figure professionali della sanità, dal medico al farmacista stanno subendo dei cambiamenti di ruolo e ognuno di loro avrà una quota di influenza nel mercato farmaceutico.
Per altro in Inghilterra si è affermata una nuova figura professionale: il coadiutore medico. Si tratta di una figura intermedia tra infermiere e medico con autorità limitata ma comunque sufficiente a prescrivere farmaci. Proprio il Governo Britannico sta cercando di formare meglio la categoria con uno stanziamento di 27 milioni di sterline.
La novità ha suscitato reazioni contrastanti tra i medici. Alcuni si sentono esautorati ma altri si sono detti disponibili a limitare la propria influenza alla diagnosi se poi la terapia venisse scelta con professionalità e conseguente efficacia terapeutica. Non si tratta di piccoli cambiamenti. Alcuni esperti del settore, li hanno definiti come la più grande rivoluzione che abbia investito il settore dell’assistenza sanitaria
Inoltre lo stesso miglioramento della qualità della cure sta influenzando il mercato dei farmaci. La popolazione è più sana è questo consente a moltissimi di raggiungere un’età avanzata. Di conseguenza è aumentata l’incidenza della malattie tipiche della senilità come cancro, accidenti cardiovascolari, diabete e problemi respiratori. Con queste premesse, prevedere il futuro dell’assistenza sanitaria, non è facile. Le industrie dovranno essere in grado di anticipare il cambiamento adattando le prossime campagne di marketing sulle nuove caratteristiche del mercato e ragionare ricordando il concetto che non è importante chi sia stato l’artefice di un guadagno ma solo che questo sia stato ottenuto.
Secondo alcuni analisti, il cambiamento dovrà essere assecondato da moderne vie di comunicazione. Se questo obiettivo sarà raggiunto, l’industria del farmaco potrà considerarsi parte in causa nella creazione di un futuro più sano.
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