La diminuzione della resistenza all'adozione delle nuove tecnologie e la diffusione di hardware sempre più avanzati per la connettività in rete e mobile, hanno permesso l'affermazione dell'e-learning a livello globale. Non solo tra i giovanissimi, più avvezzi alle nuove tecnologie, ma anche tra tutti quanti apprezzano il vantaggio di poter accedere a contenuti formativi in tempi rapidi, senza la necessità di spostamenti e con la possibilità di una consultazione focalizzata e personalizzata, per moduli e contenuti di specifico interesse.

La Medicina è uno degli ambiti che maggiormente ha sviluppato progetti di valore in tal senso,  anche perché più cresceva l'attenzione sul tema, più si è sofisticato l'approccio dei provider all'e-Learning.  In mezzo alla moltitudine di contenuti che riproducevano contenuti cartacei su internet hanno cominciato ad emergere progetti che, invece di concentrarsi sulla tecnologia, sono focalizzati sulle persone e sui ruoli: discenti e docenti. Col tempo sempre più iniziative hanno tradotto in pratica le lezioni derivanti dalla formazione tradizionale, trasformando l'approccio iniziale dell'e-learning che si focalizzava sulla trasmissione di informazioni attraverso internet alla condivisione di conoscenze attraverso gli strumenti che il web e la multimedialità mettono a disposizione.

C'è una ragione per cui alle scuole elementari non ci hanno insegnato le tabelline oltre il 10: perché tale approccio didattico alla lunga non è efficace. Risulta naturalmente più efficace insegnare un metodo e un modello interpretativo, piuttosto che disperdere energie reiterando l'approccio mnemonico. Eppure, molti corsi in ambito medico-scientifico insegnano ancora oggi solo "soluzioni per problemi", come se anche a elevati livelli professionali si potesse fare formazione con il meccanismo mnemonico delle tabelline.

Esistono molti casi di eccellenza che sono partiti dall'approccio opposto: insegnare metodi e strumenti interpretativi per capire "i perché e i come". Ad esempio, uno di questi è Radiopaedia (www.radiopaedia.org), risorsa a disposizione dei radiologi e degli studenti di tutto il mondo. Il sito fonda la propria solidità sullo sviluppo collaborativo dei contenuti, per costruire una delle più ampie collezioni su internet di casi e articoli di approfondimento sulla radiologia. Un ottimo sistema di navigazione dei contenuti permette l'accesso agli elementi formativi di maggiore interesse per il discente, attraverso le due logiche incrociate: per aree di interesse e per approccio formativo (caso clinico o articolo di approfondimento), con gli iperlink che connettono immediatamente ciascun modulo formativo con tutti quelli correlati.

Un altro esempio è ECG Made Simple (www.ecgmadesimple.com), adottato dall'Università di Toronto per la formazione sull'interpretazione dell'elettrocardiogramma (ECG). Attraverso l'uso di semplici tutorials con immagini e animazioni la piattaforma mostra tutti i concetti basilari e avanzati attraverso un approccio step by step, i concetti vengono messi a sistema per fornire metodi interpretativi dei problemi, un sistema a 5 livelli di difficoltà permette un accesso differenziato per diverse esigenze formative (infermieri, studenti di medicina, specialisti, ecc.). Anche in questo caso, un modello di navigazione sofisticato permette ai discenti di identificare puntualmente i contenuti formativi di loro interesse, con le sessioni di approfondimento relative.

Anche in Italia esistono casi virtuosi, come il progetto ARS - Advanced Rheumatology Sonography (www.e-sonography.com) dedicato alla formazione in materia di ecografia muscolo-scheletrica. Il progetto è stato realizzato da Elsevier in collaborazione con l'Università delle Marche, sotto la direzione scientifica del professor Walter Grassi, grazie al contributo educazionale non condizionato di Abbott. All'interno del sito sono disponibili contenuti di approfondimento, di autoapprendimento e autovalutazione, suddivisi in moduli interattivi contenenti immagini e ricostruzioni 3D dei principali distretti anatomici. Il sito offre svariate opportunità di interazione tra  specialisti per dialogare e confrontarsi. Tale approccio sarà ulteriormente implementato quest'anno, durante il quale il network attorno al sito verrà arricchito anche delle interazioni collegate alla App che è in fase di rilascio.

Non è un caso, probabilmente, che tutti i casi presentati rientrino nell'ambito della diagnostica strumentale. Questo non tanto per effetto della materia trattata, quanto piuttosto perché i docenti di questi progetti e-Learning, abituati ad una formazione tradizionale più interattiva, hanno ricostruito più facilmente sul web la formazione d'aula, coi suoi elementi di interazione, di condivisione delle conoscenze, di formazione di modelli cognitivi e di interpretazione. Infatti, tutti questi progetti insegnano a cercare domande, piuttosto che a trovare risposte (spesso facili e/o affrettate). Peraltro un altro tratto che accomuna queste piattaforme è che progrediscono insieme ai discenti: sfruttando le potenzialità del web cooperativo si creano ambienti di co-creazione di contenuti.

Peraltro, tutti questi progetti stanno acquisendo visibilità internazionale, favorita naturalmente dall'accesso gratuito ai contenuti, con una diffusione virale che spesso coinvolge tutte le categorie: dai discenti che apprezzano e diffondono gli strumenti, ai docenti che apprezzano il contributo che queste piattaforme possono offrire ai loro corsi in aula, alle aziende che desiderano veicolare contenuti formativi di eccellenza. Non resta che aspettare che questi livelli qualitativi si affermino come standard nel settore, diffondendosi anche in altre aree, dove l'esigenza formativa è altrettanto sentita, ma manca ancora una sensibilità adeguata alla produzione di piattaforme e moduli di qualità.