La vicenda era cominciata alla fine di settembre, quando Farmindustria aveva annunciatto un ricorso al TAR del Lazio, l'unico autorizzato a disapplicare i provvedimenti statali, contro la delibera dell'AIFA contenente il taglio del 5%, a carico delle aziende, dei prezzi dei farmaci di fascia A. Il provvedimento, si leggeva nel ricorso, era il terzo di questa natura  in tre mesi, a carico di un settore con prezzi già inferiori del 20% rispetto alla media dell'Unione europea. Alla luce di tutto questo, quindi, i produttori avevano sollevato anche questioni di costituzionalità e legittimità comunitaria del provvedimento contestato all'AIFA. L'11 dicembre, però, è stata divulgata la notizia che la Terza Sezione Quater del Tar del Lazio, presieduta da Mario Di Giuseppe, ha congelato la richiesta avanzata da un gruppo di industrie.

Secondo il TAR si legge nell'ordinanza datata 6 dicembre, ''non sussistono le ragioni richieste dalla legge per l'accoglimento della domanda cautelare''. Inoltre, ''il danno patrimoniale lamentato appare risarcibile e non difficilmente quantificabile, mentre danni di altra natura non risultano suffragati da alcun principio di prova''. Tuttavia, in vista della ''trattazione del merito'' nell'ambito di una pubblica udienza fissata per il 28 marzo 2007, il Tar richiede una documentazione supplementare. In particolare, ''ordina al ministero della Salute e all'Aifa, per quanto di competenza, di produrre: una relazione dalla quale risultino i criteri adottati per la determinazione delle riduzioni applicate ai singoli farmaci, con allegati tutti gli atti e le deliberazioni relative; tutti gli atti relativi alla procedura d'infrazione comunitaria indicata in ricorso (ove esistente) nonché la decisione della Commissione europea del 4-4-2006; le deliberazioni Cipe applicate alla fattispecie''. Ministero e agenzia, concludono i giudici, hanno tempo 90 giorni per depositare gli atti indicati presso la Segreteria del Tribunale amministrativo.  Per le industrie farmaceutiche la decisione non rappresenta una sconfitta, non ancora. ''Siamo punto e a capo, non ci siamo mossi di un passo. Aspettiamo la seduta di merito'', dice l'amministratore delegato di Sanofi-Aventis Italia, Daniel Lapeyre, che 'legge' l'ordinanza come una semplice fase dell'iter.
''Da quanto indicano i legali - spiega Lapeyre - si tratta solo di una normale tappa: il Tar non concede la sospensione, ma chiede all'AIFA tutte le informazioni sui provvedimenti messi in campo a settembre. Aspettiamo l'udienza del 28 marzo - conclude - ma credo che sia importante, sia per l'Aifa sia per le industrie italiane, avere un giudizio sereno''. 

Dello stesso avviso il presidente di Farmindustria, Sergio Dompé: ""Le occasioni in cui il Tar decide subito la sospensione di un provvedimento sono rarissime - spiega Dompè - dal nostro punto di vista ci sentiamo confortati dalle domande rivolte dal Tribunale amministrativo a ministero della Salute e AIFA, e dai tempi strettissimi in cui chiede di ricevere la documentazione supplementare''. Tutto ciò suggerisce al numero uno di Farmindustria che ''le nostre preoccupazioni sono condivise anche dai giudici del Tar''. Dalle parole di Dompè traspare quindi un certo ottimismo, anche se ''l'ottimismo è più che altro uno stato d'animo'', mentre nei fatti ''siamo più che decisi a non abbassare mai la guardia'', ribadisce il presidente. Intanto, l'OSMED ha divulgato l'andamento della spesa farmaceutica e dei consumi nei primi 9 mesi del 2006: fra le specialità in fascia A si registra un aumento del 7,7% delle quantità prescritte e un calo del 5,2% dei prezzi, dovuto alle manovre di contenimento della spesa varate dall'Agenzia italiana del farmaco. Contemporaneamente, però, si assiste a uno spostamento delle prescrizioni verso farmaci più costosi (+1,3%).