Il prodotto
Cymbalta può rappresentare il prossimo passo nella terapia della depressione. Eli Lilly ha lanciato negli Usa il nuovo farmaco alla fine del 2004. Cymbalta, duloxetina, è un potente inibitore del reuptake della serotonina e della noradrenalina. Il composto condiziona, così i livelli di due neurotrasmettitori centrali nel meccanismo della depressione, con effetti diretti sul complesso spettro di sintomi della forma maggiore. Il Prozac, sempre di Lilly, e molti altri antidepressivi comuni condizionano solo la serotonina. Si tratta del primo serio competitor di Efexor, che ha azione analoga, prodotto da Wyeth. 


Medical Marketing
Per poter competere con successo Lilly deve lanciare una versione in monosomministrazione. Infatti è difficile ipotizzare che il medico passi dalla somministrazione OD di Efexor alla multisomministrazione di duloxetina, per timore che venga meno la compliance. Un altro aspetto chiave della battaglia di marketing tra i due farmaci riguarda le loro caratteristiche chimiche. I principali opinion-leader sostengono che i medici più inesperti abbiano avuto difficoltà nel trovare il giusto dosaggio di Efexor. Da quel che si dice duloxetina potrebbe essere più semplice da titolare di Efexor e questo potrebbe essere un fatto cruciale. Duloxetina, inoltre, potrebbe rivolgersi in modo più significativo alla medicina di base. I responsabili di Lilly dichiarano che un terzo dei pazienti depressi ha avuto completa remissione dei sintomi nei trial controllati, mentre le terapie oggi disponibili hanno fallito nell’affrontare i sintomi fisici che sono una componente significativa della malattia. Nei trial clinici Cymbalta ha determinato la riduzione dei sintomi emozionali e fisici, la loro remissione in misura significativa e notevole sicurezza e tollerabilità. Il farmaco è stato testato in oltre 3000 pazienti, e si è dimostrato ben tollerato e sicuro in uno studio open-label su 1279 pazienti con disturbi depressivi. Il farmaco si è dimostrato efficace già al dosaggio di 60 mg OD. Nonostante i progressi la depressione rimane una delle malattie croniche più comuni e onerose.